Narra la leggenda che, alla fondazione di Atene, due dèi dell’Olimpo si contendessero l’onore di vegliare sulle sorti della città, Atena e Poseidone. Entrambi recavano doni: Poseidone fece uscire dalle onde dell’Egeo un possente cavallo, Atena fece germogliare dal monte Licabetto, su cui si trovava l’Acropoli della città, un albero d’ulivo. Fu questo dono a convincere Cecrope, mitico fondatore e primo re di Atene: il cavallo domina i campi di battaglia, l’ulivo prospera nella pace e, sempre secondo il mito, Cecrope scelse un destino di pace. La valenza simbolica dell’ulivo è ben nota e dovuta a un fatto anch’esso risaputo: piantare un ulivo significa fare un programma a lungo termine, dato che l’albero impiega moltissimo tempo a dare i suoi frutti; solo la garanzia della pace, che pone al riparo dalle incertezze della guerra, giustifica un orizzonte temporale tanto vasto.
In compenso, proprio come la pace che impiega molto a dar frutto ma ne dà ricco e pregevole, l’ulivo ci dona qualcosa di straordinario: l’oliva, da cui si ricava l’alimento forse più prezioso delle civiltà mediterranee,
simbolo, insieme al grano e alla vite, di un’agricoltura che è innanzitutto cultura, in tutti i sensi del termine. L’olio, che è insieme condimento, ingrediente e profumo, occupa ovviamente un posto a sé; ma anche la
semplice oliva, declinata nelle sue molteplici varianti, ha un ruolo di primo piano nei sapori delle terre unite, più che divise, dal mare di Odisseo.
Fin dall’antichità presso tutti i popoli orientali e affacciati sul bacino del Mediterraneo l’ulivo è stato considerato una pianta sacra. I greci usavano i suoi rami per intrecciare corone con le quali ornavano il capo degli atleti vincitori. Era anche una pianta cara ad Atena, dea della sapienza e della guerra. Anche i Romani usavano l’olivo per onorare uomini illustri, mentre per gli Ebrei esso era simbolo di giustizia e conoscenza. Inoltre fu un rametto d’ulivo che la colomba liberata da Noè riportò all’Arca, secondo l’Antico Testamento, come dimostrazione che il Diluvio era finito e con esso l’ira di Dio. In questa accezione possiamo considerare l’ulivo simbolo rinascita e pace.